La Biblioteca dei morti

La Biblioteca dei morti
Gleen Cooper
Una scia di sangue tinge i secoli dimostrando che niente accade per caso, che tutto è già stato scritto


Nella cripta dell’abbazia di Vectis la piccola mano di un bambino dagli occhi verdi e i capelli ramati confessa alla carta un terribile segreto fatto di nomi e numeri, un segreto che parla di vita e di morte.
A Las Vegas, Mark Shackleton decolla per il segreto peggio custodito d’America, verso la NTS 51, meglio nota come Area 51 preparandosi alla più pericolosa insubordinazione con cui il governo aveva mai avuto a che fare. 
A New York, Will Piper aspettando la pensione si trova a dover risolvere il più difficile caso di omicidi seriali della sua vita.
Tre storie, tre livelli temporali che si intrecciano celando un mistero, annegato nel sangue e nel peccato.
Il calamo volava sulla pagina… 



Questo romanzo, il primo del self-made man Glenn Cooper, si sviluppa mantenendo una linearità e una semplicità di stile caratteristica di molti dei contemporanei scrittori americani. 

Chiaro e conciso, lega nello svolgimento della sua trama elementi del thriller e di fantascienza, come l’Area 51, a metafisiche congetture che portano il lettore a interrogarsi sull’esistenza del libero arbitrio. 

Sebbene l’idea di fondo sia originale, spesso l’autore cade nel tombino della prevedibilità togliendo a un lettore attento il fascino della scoperta.

Libro nel complesso ben congegnato che forse avrebbe dovuto sviluppare meglio il profilo psicologico dei personaggi, ma che, riprendendo il filone nato con “Il nome della rosa”, non può che piacere. 



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