domenica 7 ottobre 2012

Death Note

Death Note
un manga scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata
"Per gli umani che hanno utilizzato il quaderno della morte non esiste né paradiso né inferno"
Ryuk 

Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da una società di crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero con scritto in copertina "Death Note". Le istruzioni riportate sul Death Note asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni. 
In breve, il grande numero di morti inspiegabili cattura l'attenzione dell'Interpol e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle. Elle scopre in breve tempo che il serial killer, soprannominato dai media Kira dalla pronuncia giapponese della parola inglese Killer, si trova in Giappone. Elle conclude anche che Kira può uccidere solo conoscendo il nome e il volto delle persone che vuole eliminare. Light capisce subito che Elle sarà il suo più grande nemico, e da qui ha inizio una sfida fra i due per provare la propria superiorità.

Death Note fu serializzato per la prima volta nel settimanaleWeekly Shonen Jump, prodotto da Shueisha, nel dicembre 2003. La serie in Giappone terminò con un totale di 108 capitoli raccolti, in seguito, in dodici volumi separati. In aggiunta a questi dodici è stato pubblicato un tredicesimo volume dal titolo Death Note - How to Read, contenente dettagli e informazioni necessarie per risolvere alcuni misteri lasciati irrisolti alla fine della serie, come il destino di alcuni personaggi. 
La storia ruota attorno alla classica diatriba tra bene e male, confondendo, o meglio interrogando, il lettore su cosa sia veramente il Bene e cosa il Male: molti si ritrovano a sostenere Kira per il suo carattere "puro" e infallibile, altri L per la sua genialità folle e l'indiscutibile senso di giustizia; eppure, tra dèi, inganno, tradimento e lotta psicologica, si nasconde anche un filo di ironia e di critica del nostro crudele mondo moderno, del futuro inesorabile che sembra avvolgere la terra ed infine si scopre che esiste una sola verità. 
La morte è certa per ogni essere umano.
Dallo stesso manga è stata tratta una serie anime e due film (Death Note e Death Note: the Last Name) molto ben realizzati e con attori pieni di talento e carattere, degni di interpretare i protagonisti della storia; spin off della serie invece sono il romanzo Death Note Another Note: The Los Angeles BB Murder Cases dove si racconta del primo incontro tra L e Naomi Misora durante il caso del "Serial killer delle Bambole", e il light novel e film L change the world.

mercoledì 3 ottobre 2012

Cavie

Cavie
Chuck Palahniuk
Ci sono storie che quando le racconti si consumano. Altre storie invece, consumano te. 
Un ritiro per scrittori, tre mesi in isolamento dal mondo esterno: questo è l’incipit, il pretesto che unisce i vari protagonisti di questo libro.
Differenti per sesso, età, classe sociale, professioni e perversioni, questi aspiranti scrittori si trovano a doversi destreggiare tra pagine bianche e inchiostro, e soprattutto tra  i loro stessi colleghi, compagni, rivali. Rendendosi ben presto conto che il loro ritiro volontario altro non è che una reclusione totale, completamente avulsi dalla realtà esterna, rinchiusi in luogo da cui non possono uscire, si mostrano artefici, vittime e complici della creazione di una minisocietà, puro riflesso del mondo esterno, non per questo meno spietato, meno crudo, meno vero. 
La gente ha bisogno di un mostro in cui credere. Un nemico vero e orribile. Un demone in contrasto col quale definire la nostra identità. Altrimenti siamo soltanto noi contro noi stessi.


Palahniuk, genio “maledetto” della narrativa americana contemporanea, struttura magistralmente “Cavie”, cucendo insieme capitoli di tre diversi genere. Alcuni capitoli altro non sono che la narrazione riguardante il presente ritiro di scrittori, punto focale del libro. Alternati a questi, troviamo le pagine dei veri racconti pensati e scritti dagli stessi protagonisti di cui vediamo, sentiamo, leggiamo le perversioni all’interno della narrazione ordinaria degli eventi.
Infine, poche pagine di poche righe, rigorosamente ermeneutiche, e tuttavia esplicative e chiare della natura dei protagonisti-scrittori, di cui possiamo leggere in questo romanzo.
Dal genio di opere del calibro di “Fight Club” o “Soffocare” (splendidi libri, da cui sono stati tratti altrettanto splendidi e fedeli film, non solo nel primo, ma soprattutto nel secondo caso), un libro che vi farà riflettere, meravigliare e angosciare. Perché altro non è che questo la natura umana: pensiero, meraviglia, angoscia.